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  • Compagne di ventura: Lucia

    Ho condiviso la stanza con tante donne. Tutte malate di cancro. Tumori diversi, in parti diversi del corpo, in stadi di avanzamento diversi. Età diverse. Ognuna ha lasciato in me un segno, e credo anche io in loro. Cercherò di parlarne più in dettaglio, ma mi rendo conto che con il passare del tempo mi si stanno mischiando tutte in testa, come a formare un’unica grande icona di donna. E non mi ricordo neanche i nomi. La prima compagna, chiamiamola Lucia, la ricordo benissimo perché l’ho continuata a incontrare fino a poche settimane fa. Vedova, in pensione, un figlio e una figlia adulti che dire…

  • La vita d’ospedale

    A partire da dicembre 2017 sono entrata e uscita molte volte dal reparto di Oncologia medica 1 dell’IFO, per fare la chemio e gli accertamenti. Ogni volta per almeno 3 giorni, a volte fino a 12. Nel reparto ci sono una decina di stanze, da due letti ciascuna. Il reparto è misto. I ricoverati sono tutti oncologici, chi in fine di vita, chi per accertamenti, chi per fare chemio. Non ci si entra in situazioni di emergenza, perché all’IFO non c’è il pronto soccorso. Quindi funziona che devi aspettare la telefonata della caposala, che ti comunica che per il giorno dopo c’è posto per te.…

  • Matija, Marija e i suoi amici

    Fermi tutti. Ieri, tutta presa a scrivere, incentrata su di me e sui i ricordi dei miei pensieri di 19 mesi fa, non so come, ma ho scordato la cosa più importante. L’elemento essenziale per ogni traduttore che si rispetti: il contesto. Soprattutto non ho parlato di Matija Raos, di sua madre Marija e dei suoi amici croati. Non so come abbia fatto a dimenticarmene per qualche ora, ma almeno in questo modo posso dedicargli un intero post, anziché un paio di paragrafi. E se lo meritano. Ho già scritto di Matija qui, e vi invito ad andare a leggere l’articolo, perché racconta un po’…

  • Dopo 19 mesi inizio a scrivere

    Il 31 ottobre 2017 un radiologo poco cortese mi congeda dicendomi “si trovi un chirurgo“. È ufficiale: ho un tumore al pancreas. Sono all’ospedale Regina Margherita a Trastevere, Roma, dove la mia dottora mi aveva prenotato una TAC total body urgente. Sono con Gloria. Di tutte le mie amiche mi sembrava quella più in grado di reggere una brutta notizia. Fino a quel momento nessun altro è a conoscenza dei miei dubbi e dei miei controlli medici. All’ecografia di due giorni prima sono andata sola, ma ho pensato che la presenza di un’amica per la TAC fosse essenziale per collegarmi con il mondo. Naturalmente lo…